O SENSEI
MORIHEI UESHIBA

Morihei Ueshiba, fondatore dell’Aikido, è una figura complessa e affascinante, difficile da comprendere senza conoscere il contesto storico e spirituale in cui visse. Nato nel 1883 a Tanabe, nella prefettura di Wakayama, Ueshiba era un bambino fragile, ma il padre, uomo forte e influente, lo spronò a rafforzare il corpo attraverso l’esercizio fisico. Dopo una breve esperienza come mercante a Tokyo, dove iniziò a praticare arti marziali, Ueshiba si arruolò nell’esercito durante la guerra russo-giapponese. Durante questo periodo, si allenò anche nella scuola Yagyu Shingan ryu.

Nel 1912 si trasferì con un gruppo di coloni a Shirataki, in Hokkaido, dove conobbe Sokaku Takeda, maestro di Daito Ryu jujutsu. Ueshiba ne divenne un allievo devoto, studiando intensamente e imparando tecniche che formarono la base del futuro Aikido. Nel 1919, a causa della malattia del padre, lasciò Hokkaido e nel viaggio incontrò Onisaburo Deguchi, leader della religione Omoto. Colpito dalla spiritualità di Deguchi, si trasferì con la famiglia ad Ayabe, entrando nella comunità religiosa Omoto, dove iniziò a insegnare le arti marziali.

Negli anni ’20, Ueshiba partecipò a un’avventura in Mongolia con Deguchi, terminata con un arresto e una condanna a morte evitata in extremis. Tornato in Giappone, la sua fama crebbe, specialmente tra ufficiali della marina, come l’ammiraglio Takeshita, che lo aiutò a trasferirsi a Tokyo. Qui fondò il Kobukan Dojo nel 1931. In questo periodo, pur mantenendo le basi del Daito Ryu, Ueshiba iniziò a distaccarsi da Takeda, sviluppando uno stile più personale chiamato Aikibudo.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, si ritirò a Iwama, dove approfondì la pratica delle armi (Aiki ken e Aiki jo) e maturò la filosofia del Takemusu Aiki, ossia la creazione spontanea di tecniche in armonia con l’attacco. Dopo la guerra, riprese gradualmente gli insegnamenti, ispirando numerosi allievi con movimenti potenti e armoniosi.

Negli ultimi anni, pur fisicamente debilitato, Ueshiba perfezionò ulteriormente il suo stile, proiettando allievi con gesti minimi, grazie a decenni di esperienza. Morì nel 1969, lasciando l’Aikido in eredità al figlio Kisshomaru. Da allora si sono sviluppati diversi stili, come lo Yoshinkan, lo Shinshin Toitsu, il Tomiki e lo Yoseikan Aikido, ognuno con un’interpretazione distinta dell’insegnamento del fondatore.